“Il cliente ha sempre ragione” … ma fino ad un certo punto. “Lega il somaro dove ti ha indicato il padrone” … ma solo se il suddetto committente è in grado di eseguire in nodo. Due modi di dire prontamente smentiti per sgomberare subito il campo dalla solita polemica circa il ruolo di chi commissiona un certo lavoro di comunicazione e chi invece dovrebbe eseguirlo (solitamente noi).
In primo luogo va sottolineato che chi commissiona è quasi certamente un professionista incapace di svolgere un dato compito (per competenze, tempo e/o voglia di cercare qualcosa di nuovo). Tale incapacità viene colmata contattando chi invece è dedicato specificatamente a quel campo (assumiamo che si tratti di organizzazione eventi, grafica, video, adv, web ecc…).
Spesso però questo semplice ragionamento viene schiacciato dall’ottusa convinzione del committente di poter decidere in maniera totalmente illogica e incompetente (rispetto al campo della comunicazione) trincerandosi dietro al “io pago, io decido”. Solitamente è questo atteggiamento alla base degli insuccessi (più o meno fragorosi) di quelle campagne di comunicazioni nate male e morte peggio.
Differente (e più raro) è invece il ruolo del committente “illuminato” che al contrario, si affida, fida e prova a comprendere appoggiando le scelte di chi è stato scelto per sopperire (spesso siamo noi) ad una propria mancanza/incompetenza. “VORREI FARE QUESTO, AIUTATEMI A COMUNICARLO”, ecco quale vorremmo che fosse il titolo di questo articolo.